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Comunicare non fa la differenza. Avere una storia da raccontare sì
L’archivio è un bene culturale da conservare, gestire, comunicare, è memoria e lascito per le generazioni future.
Valorizzare la storia dell’archivio significa infatti custodire in modo “attivo” un bene culturale di rilevanza nazionale, salvaguardandone il valore storico.
Comunicare però non fa la differenza, avere una storia da raccontare sì.
Perché è attraverso il riconoscimento di percorsi collettivi (storici, culturali, artistici), capaci di parlare alle diverse comunità che si possono radicare processi identitari condivisi. Per questo la piattaforma di Archiui sostiene e affianca gli enti, i musei, le istituzioni nel processo di valorizzazione dei propri archivi, aiutandoli a conferire importanza strategica al sapere custodito.
Come?
Attraverso la creazione di percorsi narrativi digitali, tramite cui connettere i documenti conservati in ogni archivio alla storia che li ha generati: una storia fatta di volti, luoghi, snodi epocali in cui a parlare in prima persona sono proprio i materiali catalogati. Fotografie, carteggi, mappe, bozzetti, tessuti, video diventano quindi gli elementi cardine di una trama nuova, digitale e multimediale, tasselli di una storia da narrare.
La piattaforma di Archiui non si ferma qui però. Sulla scia di alcune esperienze virtuose già diffuse, Archiui ha previsto l’implementazione dei Tour digitali creati autonomamente da ogni ente su una piattaforma collettiva: memoriedigitali.it.
Il riferimento principale è sicuramente quello del modello predisposto da Google con il portale Google Cultural Institute, che raccoglie in un vero e proprio museo virtuale milioni di oggetti digitali provenienti dalle collezioni dei soggetti partner, insieme alla narrazione dell’ente e alle informazioni di collocazione dell’oggetto esplorato. Memorie Digitali risponde di fatto a un bisogno diffuso di promozione e visibilità degli enti coinvolti, offrendo agli archivi una nuova vetrina e agli utenti una possibilità aggiuntiva di fruizione dei patrimoni culturali rappresentati dai documenti.
In concreto, Memorie Digitali aiuta tutti i piccoli soggetti e le medie realtà a trovare una dimensione pubblica e comunicativa su scala più ampia.
Come funzionerà?
Ogni tour digitale realizzato sui rispettivi siti di Archiui potrà essere riversato nel portale memoriedigitali.it.
Gli utenti che vorranno consultare le collezioni riversate, tramite un click, verranno reindirizzati sui siti dei rispettivi archivi, alimentando così traffico per gli enti proprietari delle collezioni.
Ogni immagine, documento, video riversato costituirà un “mattoncino” con cui gli utenti della piattaforma potranno costruire nuovi percorsi di senso, usando i materiali dei diversi archivi che in questo modo concorreranno ad alimentare un patrimonio collettivo. Ogni oggetto porterà con sé la sua descrizione; cliccando sull’immagine, verrà visualizzata la foglia dell’archivio, elemento centrale ai fini della promozione e della conoscenza dell’archivio di appartenenza.
Memorie Digitali permette dunque di:
– esplorare online documenti spesso inediti, ricostruendo percorsi di conoscenza sulla vita degli enti, sugli snodi industriali, sociali e culturali del paese
– fruire una storia fatta di storie, attraverso fotografie, video, documenti
– narrare storie nuove a partire dai materiali raccolti e custoditi, creando collezioni personalizzate.
Memorie Digitali si pone i seguenti obiettivi:
1) valorizzazione delle esperienze dei singoli musei, enti, istituzioni e visibilità presso un pubblico diverso e potenzialmente più ampio degli addetti di settore, investendo nella riconoscibilità del patrimonio del singolo ente
2) valorizzazione dei documenti noti e meno noti e dei percorsi di conoscenza trasversali a diversi archivi, alimentando un processo orizzontale di condivisione del sapere
3) personalizzazione dei percorsi di approfondimento attraverso la costruzione di una “propria” collezione basata sui materiali disponibili, alimentata dalla ricchezza custodita negli archivi digitali.
Memorie Digitali e la formazione
Partecipare al processo di creazione di nuovi percorsi di conoscenza dei patrimoni e della storia sociale e culturale del paese significa anche contribuire alla diffusione della cultura scientifica e digitale nelle scuole e nei processi formativi. La promozione delle eccellenze negli archivi fornirà alle istituzioni scolastiche la possibilità di implementare nuovi strumenti per l’ideazione di progetti ad hoc.
Attraverso il portale, documenti, immagini e collezioni, potranno essere fruiti e rielaborati senza oneri dalla comunità scolastica e opportunamente integrati nell`attività educativa e di insegnamento, attraverso un’esplorazione avanzata e originale.
Il digitale e l’uso delle tecnologie sono intesi dunque come elementi di supporto alla didattica tradizionale. Interrogare gli archivi e le collezioni creerà un dialogo con il visitatore, connettendo il passato con la voce contemporanea e ponendo le basi per un nuovo modello di collaborazione fra scuola, università e lavoro.
Questa è la traccia del mio intervento al convegno “Open (re)source. Archivi digitali 2.0” (Torino, Piccolo Regio, 9 giugno 2016).