Facebook mi ha riproposto stamattina una foto del 24 ottobre di 7 anni fa. Era l’autunno successivo al mio viaggio cubano, e in particolare era il giorno che precedeva la premiazione di un racconto, “Sportello 12”, che alcuni anni dopo sarebbe confluito in Boris e lo strano caso del maiale giallo.
Quel 24 ottobre pioveva e la foto di Facebook ritraeva quello che potevo osservare dai vetri del chiosco del Poetto, un lembo di spiaggia punteggiato dalla pioggia leggera, due passanti stretti in un abbraccio, 50 vele nel vento di tramontana.
Non lo sapevo, ma il giorno dopo sarebbe stato l’inizio e anche la fine di molte cose. Tra quelle che sono iniziate, anzi, che sarebbero iniziate di lì a poco, c’è l’amicizia con Antonio Cipriani e Valentina Montisci.
In mezzo le conferenze spettacolo dedicate al giornalismo di guerra, le puntate cubane su Globalist.it, la Milano dell’Isola, Torino e l’associazione Pretesto Torino, il Bar Pietro – piola sardo-veneziana, e i sorsi rossi, e ancora Boris, la militanza resistente, viva gli sposi a Rimaflow, Claroquesí. Cartoline dalla rivoluzione e la Toscana, finalmente.
Per questo l’appuntamento del 2 novembre 2018 è un po’ come se fosse un compleanno. Il compleanno di un’amicizia nata tra i libri e portata lontano.
Per questo sono affezionata a quella foto sulla spiaggia, con le gocce di pioggia sul vetro appannato. Perché contiene la vita che ancora doveva venire, perché contiene questo bellissimo presente.